Il Tesoro di San Gennaro per la prima volta in mostra a Roma

Il tesoro di Napoli. I capolavori del Museo di San GennaroIl leggendario Tesoro di San Gennaro, uno dei più ricchi patrimoni di arte orafa al mondo, è in mostra a Roma, nelle sale di Palazzo Sciarra, sede della Fondazione Roma Museo. La mostra, curata da Paolo Jorio, direttore del Museo del Tesoro di San Gennaro, e Ciro Paolillo, esperto gemmologo e docente presso l’Università La Sapienza di Roma, prevede l’esposizione di settanta opere di inestimabile valore, lungo un affascinante percorso alla scoperta del Tesoro del Santo e della sua lunghissima storia legata a doppio filo alla città di Napoli, tra devozione e pregiudizio, fede ed incredulità. La mostra offre l’occasione per approfondire il valore artistico e culturale del Tesoro di San Gennaro, formatosi lungo settecento anni di storia, grazie alle numerose donazioni, e mantenuto intatto da allora, senza mai subire spoliazioni e senza che i suoi preziosi fossero mai venduti. Il Tesoro di San Gennaro, il cui valore storico supera i Gioielli della Corona inglese e quelli del Tesoro degli Zar di Russia, annovera ben 21610 pezzi di immenso valore, l’eccezionalità dell’evento si ravvisa nel fatto che per la prima volta alcuni di essi lascino Napoli per essere ammirati da un pubblico più vasto. Il percorso espositivo della mostra analizza il culto di San Gennaro, che con venticinque milioni di devoti è il Santo più conosciuto al mondo, dalle sue origini, allo splendore dei due capolavori più straordinari della collezione: la Collana di San Gennaro, in oro, argento e pietre preziose, realizzata da Michele Dato nel 1679 e la Mitra, in argento dorato con diamanti, rubini, smeraldi e due granati, creata da Matteo Treglia nel 1713, e della quale ricorre quest’anno il terzo centenario.
[singlepic id=20 w= 300= float=right]La Collana, uno dei gioielli più famosi al mondo, costituita in origine da tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono appese croci tempestate di zaffiri e smeraldi, comprende attualmente anche altri preziosi quali una croce di diamanti e zaffiri del 1775 donata da Maria Carolina d’Austria, una spilla a forma di mezza luna del 1799 donata dalla Duchessa di Casacalenda, una croce e una spilla in diamanti e crisoliti offerte da Vittorio Emanuele II di Savoia ed altri oggetti ancora. Anche Maria Josè, moglie di Umberto II di Savoia, quando nel 1933 si trovò a visitare la Cappella di San Gennaro in forma privata si sfilò l’anello che indossava offrendolo al Santo.
Lo stesso Napoleone, che ovunque ha depredato e sottratto, quando approdò a Napoli non solo non prelevò nulla, ma unico caso nella storia, ha addirittura donato. Suo fratello Giuseppe Bonaparte si recò infatti a Napoli nel 1806 per portare una croce di diamanti e smeraldi di rara bellezza che poi la Deputazione, istituzione laica che amministra il Tesoro del Santo, volle inserire tra i gioielli donati dai sovrani che compongono la collana.
La Mitra, il cui valore è enorme sia per quanto concerne la materialità dell’oggetto, sia per la forte simbologia di cui è intrisa, venne commissionata dalla Deputazione per essere indossata dal busto durante la processione in occasione dei festeggiamenti nell’aprile del 1713. E’ composta da 3964 pietre preziose tra cui diamanti, rubini e smeraldi, secondo una tradizione di costruzione di oggetti ecclesiastici legata alla simbologia delle pietre. Lo smeraldo rappresentava, infatti, l’unione della sacralità del Santo con l’emblema dell’eternità e del potere, i rubini il sangue dei martiri e i diamanti il simbolo della fede inattaccabile. Il legame tra Napoli e San Gennaro ha una lunghissimo storia: martire cristiano del III secolo d.C., a San Gennaro fu attribuito un ruolo preminente nella devozione per merito del sovrano Carlo II d’Angiò, che a mille anni dalla ricorrenza della morte fece realizzare il suo busto reliquario in argento dorato. Roberto d’Angiò, suo successore, commissionò a sua volta la teca d’argento che custodisce le due ampolle del sangue del Santo. Qualche anno dopo la loro realizzazione, il 17 agosto 1389, durante una solenne processione intrapresa per domandare la grazia da una grave carestia, si compì la prima liquefazione documentata del sangue, evento miracoloso che suscita ancora oggi la meraviglia e la venerazione popolare.
La vicenda di San Gennaro, come tutti sanno, è in bilico tra devozione ed incredulità. Per la città partenopea, che da sempre ha chiesto la sua protezione durante i periodi di crisi, le carestie, le catastrofi naturali e le guerre, San Gennaro è oggetto di venerazione. La mostra a Palazzo Sciarra si sviluppa secondo un percorso scientifico che non esclude un approccio emozionale, per descrivere quale sia stata l’evoluzione del culto di San Gennaro a Napoli, il motivo per cui il Tesoro appartiene ad un’istituzione laica e come l’arte orafa partenopea si sia perfezionata nei secoli, dando vita a gran parte dei capolavori esposti. In occasione della mostra sono in programma attività didattiche per famiglie e scuole di ogni ordine e grado. La Fondazione Roma Museo, quale organizzatore della mostra Il Tesoro di Napoli. I Capolavori di San Gennaro, propone un ciclo di conferenze per approfondire gli aspetti più significativi delle opere esposte. Gli incontri tratteranno la figura del Santo, il talento degli artigiani che hanno prodotto le opere ed i materiali e le tecniche utilizzate, mettendo in luce la storia millenaria e la bellezza indiscussa di un Tesoro senza eguali al mondo. Armando Arcovito gemmologo Tesoro di San GennaroRelatori di alcune delle interessanti conferenze saranno: l’Avv. Riccardo Imperiali Marchese di Francavilla, uno dei membri della Deputazione del Museo di Napoli, Armando Arcovito, esperto gemmologo autore della copia del busto del Santo presente in mostra, che illustrerà i dettagli dell’intero procedimento di realizzazione dell’opera, Ciro Paolillo, co-curatore della mostra e Renata Marcon, direttrice di uno dei più accreditati laboratori Gemmologici Italiani IGL, Paolo Jorio, direttore del Museo del Tesoro di San Gennaro. Le conferenze avranno una durata di circa 1 ora e 1/2 e si svolgeranno presso la sala conferenze al secondo piano di Palazzo Sciarra. Sarà possibile partecipare, fino a esaurimento posti (max 140), previa presentazione del biglietto di mostra, prenotandosi presso la biglietteria del museo o chiamando al numero tel. +39 06 697 645 599. La prenotazione è consigliata. Accompagna la mostra un catalogo edito da Skira. Per tutte le informazioni sulla biglietteria e sulla didattica è possibile consultare il sito ufficiale della Fondazione Roma Museo o quello dedicato alla mostra Il Tesoro di Napoli. I Capolavori del Museo di San Gennaro.

Il Tesoro di Napoli. I Capolavori del Museo di San Gennaro Fondazione Roma Museo, Palazzo Sciarra Via Marco Minghetti, 22 (angolo Via del Corso) Roma 30 Ottobre 2013/16 Febbraio 2014 La mostra è visitabile nei seguenti orari: Lunedì 15.00/20.00 Dal martedì al giovedì e domenica 10.00/20.00 Venerdì e sabato 10.00/21.00 La biglietteria chiude un’ora prima Per informazioni e prenotazioni: Tel. +39 06 69205060 (dal lunedì al venerdì ore 9.00-18.00 sabato ore 9.00-12.30 chiuso domenica e festivi) www.mostrasangennaroroma.it www.fondazioneromamuseo.it